Nuove abitudini alimentari nella pausa pranzo degli Italiani

Stili di vita e scelte nutrizionali, le variazioni più recenti

L’esperienza vissuta durante l’emergenza sanitaria da C o v i d 19, ha sostanzialmente cambiato le abitudini alimentari degli Italiani, permettendo loro di riscoprire l’aspetto conviviale del cibo, ma anche il suo valore di elemento essenziale per condurre una vita sana.

Secondo i dati di un sondaggio condotto da Nomisma, non tutti, però, hanno migliorato il modo di nutrirsi: il 10% dichiara, infatti, che rispetto al passato, oggi mangia in modo meno equilibrato e poco salutare, proseguendo un comportamento tenuto durante il periodo caratterizzato dallo smart working.

Sostanzialmente, comunque, i nuovi valori nutrizionali riconosciuti al cibo durante la pandemia, hanno spinto gli Italiani a scelte alimentari che hanno come primo obiettivo una maggior cura di sé, finalizzata a ritrovare un equilibrio (47%) e una serenità (42%), pregiudicati da una situazione precaria e densa di incognite.

Interessante la percentuale del 40% che dichiara di volersi impegnare per la salvaguardia dell’ambiente, molto più attivamente di quanto facesse nel periodo pre-pandemia.

Quando un’esperienza di disagio produce decisioni consapevoli

Il tema del cibo viene oggi affrontato con maggiore attenzione e con un atteggiamento diverso: l’aspetto nutrizionale rimane fondamentale, ma alimentarsi deve essere anche un’occasione di soddisfazione, un momento di ritrovato incontro e un sistema per prendersi cura di sé.

Sono cambiate le abitudini a tavola e durante il pranzo fuori casa: è importante mangiare in modo sano, consumando meno alimenti di origine animale, in una visione di tutela dell’ambiente fondata sull’assunto che limitare il consumo di carne sia essenziale per ridurre l’impatto climatico.

Esiste, poi, una percentuale molto alta di consumatori (53%) che adotta, anche all’interno della dieta mediterranea (sempre la preferita degli Italiani), tutta una serie di stili alimentari variegati e diversi, tra i quali spicca la scelta vegetariana e vegana, oppure l’esigenza di una nutrizione iperproteica che supporti l’allenamento in palestra o fornisca un ‘booster’ di energia durante le ore di lavoro o di studio.

Tradizioni e riforme nella nuova pausa pranzo degli Italiani

Dopo aver trascorso molti mesi fra le mura domestiche, gli Italiani apprezzano la possibilità di pranzare o cenare fuori casa almeno un paio di volte al mese.

E se, per motivi di studio o di lavoro, devono organizzare il pasto a scuola o in ufficio, prestano ancora maggiore attenzione alle caratteristiche nutrizionali del cibo che consumano, ricercando anche un buon rapporto qualità/prezzo.

Esistono poi due tendenze -solo apparentemente- contrapposte: l’abitudine di pranzare a casa, acquisita durante il periodo di lavoro da remoto, non solo mantiene un seguito, ma registra una crescita del 31% rispetto al 2019; di converso, coloro che hanno ripreso a lavorare in presenza all’interno di un’azienda dotata di mensa o di ristorante, affermano di preferire questo servizio ma, se non è disponibile, preferiscono portare i pasti con sé, tornando alla consuetudine di prepararli in anticipo.

Una moderna visione dell’alimentazione sostenibile

Variare i cibi da consumare a scuola o in ufficio, replicando le nuove ricette sperimentate durante il periodo trascorso in lockdown, permette di compiere scelte nutrizionali sane ed ecologiche ma, allo stesso tempo, soddisfacenti per il palato.

Torna così l’abitudine di trasportare le pietanze, preparate personalmente nella propria cucina, all’interno di un pratico kit porta pranzo, completo di tutto l’occorrente per consumare il pasto fuori casa, meglio se accompagnato dallo scaldavivande incluso nel lunch box, con timer impostabile all’orario scelto per il pranzo.

Sempre più spesso, gli Italiani scelgono di portare con sé cibi saporiti ma leggeri, che non appesantiscano e permettano di riprendere l’attività senza problemi.

I pasti sono "personalizzati" in base alle diverse esigenze e i vantaggi offerti da questo atteggiamento non riguardano soltanto la salute individuale, ma si riflettono sull’ambiente, con una ridotta produzione di rifiuti, perfettamente in linea con la più attuale ottica green friendly.

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